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08/03/2010
1
IL PROBLEM SOLVING
Corso per Apprendisti 2010
ATTIVITA’ PROBLEM SOLVING
Crea individualmente uno slogan sul tema “cosa è
un problema?”
Confronta a coppie
Confronta a gruppo di 4 e scegli/crea uno slogan di
gruppo
Discussione conclusiva
45 min
08/03/2010
2
INTRODUZIONE
Risolvere problemi e inventare soluzioni sono
attività quotidiane.
Più soluzioni troviamo, più impariamo a trovarne,
sia perché ci rendiamo conto di come funziona, sia
perché impariamo a generalizzare tipologie di
problemi, ma anche e forse soprattutto
diventiamo più esperti nel PROBLEMA DI COME SI
RISOLVONO I PROBLEMI.
INTRODUZIONE
Gli esseri umani possono essere esperti naturali di problem
solving.
MA ACCADE CHE…
alcuni problemi sono molto complessi
alcune esperienze precedenti ci hanno condotto a
formulare pregiudizi che ci ostacolano nella soluzione di
alcuni tipi di problemi
aspetti legati ai rapporti tra le persone possono ostacolare
la ricerca e l’esecuzione di strategie risolutive, dando vita ad
atteggiamenti negativi, disfattisti, distruttivi.
altre volte siamo troppo emotivamente coinvolti in un
problema che non riusciamo a distinguere il nostro disagio
dal problema vero.
08/03/2010
3
Problemi, ostacoli, obiettivi e soluzioni
AVERE UN PROBLEMA È AUTOEVIDENTE
Ma un problema non coincide con le sue
conseguenze emotive, definire un problema in
funzione del disagio sperimentato non aiuta a
capire in cosa consiste il problema stesso e come
lo si possa affrontare.
Dobbiamo capire cosa c’è dietro il disagio, quali
sono la struttura ed il significato della difficoltà
che stiamo incontrando.
Problemi, ostacoli, obiettivi e soluzioni
Es. mano sinistra
Un problema esiste quando c’è un ostacolo al
raggiungimento di un obiettivo.
Nel nostro esempio problema, ostacolo e soluzione sono
tutti nella mano sinistra.
Es montagna
In questo esempio non si è tenuto conto di quale era
effettivamente il problema vero e proprio e si è provveduto
a trovare una soluzione senza rimuovere l’ostacolo.
Quindi quando c’è un problema c’è sempre un ostacolo, ma
un problema non coincide con l’ostacolo ed una soluzione
non coincide sempre con il rimuovere l’ostacolo.
08/03/2010
4
Problemi, ostacoli, obiettivi e soluzioni
IL PROBLEMA NON…
- È l’ostacolo
- È il disagio
- Il disagio è il segnale della presenza di un
problema, ma non è il problema stesso es.
depressione, ansia. Può comunque essere un
ostacolo al raggiungimento di obiettivi. Gli
ostacoli emotivi non possono essere eliminati
puramente e semplicemente. Vanno capiti e
gestiti, è necessario un cambiamento.
Problemi, ostacoli, obiettivi e soluzioni
Quindi quando ci rendiamo conto di essere davanti ad un
problema, siamo nella necessità di cambiare qualcosa
nel nostro modo di vedere, sentire e capire le cose ed il
nostro comportamento, SE VOGLIAMO RAGGIUNGERE
I NOSTRI OBIETTIVI.
Quando abbiamo un problema, la prima cosa da fare è
dunque DEFINIRE I NOSTRI OBIETTIVI.
08/03/2010
5
Cosa è un PROBLEMA??
Il termine PROBLEMA viene dal greco
pro-ballo, che significa gettare in avanti.
Spingere in avanti lo sguardo, il pensiero,
l’immaginazione, il ragionamento.
E’ una questione da risolvere partendo da
elementi noti mediante il ragionamento.
L'etimologia di problema ci porta a qualcosa che si
spinge in avanti, verso una visione futura. Proiettare
se stessi e la propria immaginazione verso altri
tempi, altri luoghi, altre situazioni.
Il problema viene da una proiezione nel futuro e dal
peso del passato (poiché le cose sono andate in un
certo modo, vorrei che andassero in un altro modo).
Il problema nasce da uno stato di ansia, da una
condizione di disagio, dalla percezione di una
carenza.
Cosa è un PROBLEMA??
08/03/2010
6
OBIETTIVO: è uno stato al quale
consapevolmente aspiriamo, a partire dal nostro
stato attuale
PROBLEMA: è una condizione in cui ciò che
stiamo facendo, o le nostre azioni abituali, o le
nostre conoscenze non sono sufficienti per
raggiungere i nostri obiettivi; da ciò risulta uno
stato di disagio e l’identificazione di ostacoli sul
nostro cammino. Un problema è un implicito
invito al cambiamento.
Definizioni fondamentali
OSTACOLO: è l’insieme degli impedimenti a
procedere come di consueto o secondo le nostre
conoscenze ed esperienze in direzione di un
obiettivo
SOLUZIONE: è l’insieme dei cambiamenti nel
nostro stato mentale e nei nostri comportamenti
che ci consento di raggiungere il nostro obiettivo.
Non sempre le soluzioni coincidono con la
rimozione di ostacoli.
Definizioni fondamentali
08/03/2010
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Esempio di problema
Sotto un ponte passano nuotando due anatre
davanti a due anatre, due anatre dietro a due
anatre e due anatre in mezzo. Quante anatre ci
sono in tutto?
Soluzioni possibili
La risposta spontanea al problema 1 è, nella
maggior parte dei casi, 6 anatre disposte nel
seguente modo:
08/03/2010
8
Soluzioni possibili
Una seconda soluzione potrebbe essere: 4
anatre nuotano in fila indiana così disposte:
Soluzioni possibili
Questa soluzione non viene subito in mente perché
l’espressione “due” anatre implica un “paio” di
anatre e, poiché la parità implica l’uguaglianza, è
facile percepire le anatre come equidistanti
dall’osservatore. Per le stesse ragioni, ogni
posizione spaziale “davanti”, “dietro” e “in mezzo”,
viene immaginata a coppie fisse per ciascuna delle
tre relazioni, mentre nella soluzione corretta
ciascuna delle due anatre centrali fa parte
successivamente di coppie differenti.
08/03/2010
9
Soluzioni possibili
In realtà entrambe le soluzioni, 6 o 4 anatre, sono
corrette perché il problema non richiedeva il
numero minimo di anatre affinché le premesse
risultino valide, perciò può ritenersi corretta la
risposta che prevede 5 o 7 o 8 anatre o anche un
numero maggiore.
Qualcuno obietterà che, per un’ovvia ragione di
economia, il numero minimo di anatre era
sottinteso nell’impostazione del problema.
Tuttavia è possibile ristrutturare e quindi risolvere i
problemi azzerando qualsiasi vincolo non esplicito.
Esempi di problemi
Che cosa vedete nella figura?
08/03/2010
10
Soluzioni possibili
Nel disegno, dal titolo “La giovane e la suocera” pubblicato nel 1915
dal caricaturista W. E. Hill è possibile vedere sia una donna giovane
che una vecchia. Si tratta di una figura ambivalente dove il naso
della vecchia può essere interpretato come il mento della giovane.
E’ una figura soggetta ad improvvisa riorganizzazione percettiva. E’
interessante notare il graduale passaggio da un’immagine all’altra,
da un ordine ad un altro ordine. Con un esercizio di alcuni minuti è
possibile padroneggiare le immagini. Dapprima individuando i segni
che permettono di ristrutturare la figura, fino a vedere ciò che la
volontà decide di vedere. Infine è possibile vedere simultaneamente
le due figure e far convivere i due ordini, ma appena ci distraiamo
uno tenderà a prevalere sull’altro.
Come se alla nostra mente fosse chiesto un impegno eccessivo per
stare su più ordini ed una convenienza ergonomica ci portasse a
scartare un ordine in favore di un altro. Risolvere problemi, molte
volte, significa saper vedere i diversi aspetti di una stessa cosa
Esempi di problemi
A quanto ammonta la somma della
serie dei numeri interi da 1 a 10?
08/03/2010
11
Soluzioni possibili
Il risultato è 55.
Questo problema, assegnato in una classe della
scuola primaria, è diventato famoso perché fu
risolto brillantemente dal piccolo Gauss.
Karl F. Gauss, destinato a diventare il più grande
matematico dell’Ottocento, consegnò il compito
per primo inventando una nuova procedura. Egli
anziché sommare tradizionalmente i termini
consecutivi, come fecero i suoi compagni, i quali
utilizzarono la seguente struttura tradizionale:
Soluzioni possibili
1 + 2 + 3 + 4 + ...............................................
3 + 3
6 + 4
10 + ...
pensò di riorganizzare i dati del problema nel seguente modo:
1 + 2 + 3 + 4 + 5 + 6 + 7 + 8 + 9 + 10
Individuò così 5 coppie di termini uguali ottenute sommando tra
loro gli estremi (10+1; 9+2; 8+3 ...). Infine moltiplicando 5 per 11
ottenne velocemente il risultato.
Anche in questo caso la nuova soluzione è nata dalla ristrutturazione
del problema. La capacità di vedere gli stessi dati, correlati in modo
diverso, ha permesso una più efficace soluzione del problema.
08/03/2010
12
Riflessione
Ciascuno dei tre problemi precedenti, il primo
di natura verbale, il secondo figurale ed il terzo
matematico, ha in comune con gli altri la
possibilità di essere disposto in due diverse
forme. La capacità di riorganizzare i dati e le
relazioni tra le informazioni, passando da una
visione funzionale all’altra, è l’essenza del
problem-solving.
Problem solving
La Soluzione del problema o come viene piu
frequentemente definito Problem solving
(dall'inglese), termine che indica l'insieme dei
processi per analizzare, affrontare e risolvere
positivamente situazioni problematiche; è
un'attività del pensiero che un organismo o un
dispositivo di intelligenza artificiale mette in atto
per raggiungere una condizione desiderata a
partire da una condizione data
08/03/2010
13
08/03/2010
14
Processo di Problem Solving
Identificare il
problema/obiettivo
Generare soluzioni
Valutare, Scegliere,
Pianificare
Mettere in pratica
08/03/2010
15
Le 4 fasi sono logicamente consequenziali
Può capitare un comportamento casuale che possa
generare delle soluzioni (es. traffico), ma è una
soluzione a posteriori.
Vi sono delle situazioni in cui bisogna invertire il PS
(es. crisi coniugale): si risale dalle soluzioni ai
propri obiettivi. Si chiama Decision Making
Il PS non è un processo interamente razionale e
lineare.
Processo di Problem Solving
Lo scopo del PS è quello di imparare a ottimizzare e
ad integrare le nostre risorse, sia quelle realistico-
critiche, sia quelle creative, correggendo alcuni
errori di impostazione o imparando a sbrogliare
alcuni atteggiamenti confusi che ci impediscono
di trovare delle soluzioni ad alcuni nostri
problemi.
Imparare ad utilizzare un metodo per risolvere i
problemi serve soprattutto a capire quali siano gli
atteggiamenti mentali più efficaci nelle varie fasi
di soluzione di un problema.
Processo di Problem Solving
08/03/2010
16
Fase I (osservativa)
IDENTIFICARE IL PROBLEMA/OBIETTIVO
1. Definire l’obiettivo
2. Analizzare gli ostacoli
Serve per conoscere bene la natura del problema e
degli obiettivi. Presuppone un atteggiamento
osservativo o conoscitivo. Si tratta di ri-conoscere
ed accettare i nostri autentici bisogni, i nostri
desideri, le nostre esigenze e le nostre paure.
Processo di Problem Solving
Fase II (creativa)
TROVARE LE SOLUZIONI
1. Generare idee (brain storming)
2. Trasformare le idee in soluzioni
E’ la più creativa del PS ed il suo scopo è quello di
generare soluzioni possibili. Atteggiamento
mentale richiesto: libertà di pensiero e abbandono
alle proprie visioni, intuizioni, sensazioni ed
emozioni. Abbandono di alcune convinzioni.
Processo di Problem Solving
08/03/2010
17
Fase III (critico-realistica)
VALUTARE E PIANIFICARE
1. Valutare efficacia, fattibilità e conseguenze
2. Scegliere la soluzione
3. Pianificare (chi, cosa, quando, come e con quali
risorse)
Ha lo scopo di produrre dei veri e propri piani di
azione dettagliati. Presuppone un atteggiamento
realistico e critico. Quando le idee diventano
progetti è importante valutare il loro grado di
realismo.
Processo di Problem Solving

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Dispensa problem solving 2010

  • 1. 08/03/2010 1 IL PROBLEM SOLVING Corso per Apprendisti 2010 ATTIVITA’ PROBLEM SOLVING Crea individualmente uno slogan sul tema “cosa è un problema?” Confronta a coppie Confronta a gruppo di 4 e scegli/crea uno slogan di gruppo Discussione conclusiva 45 min
  • 2. 08/03/2010 2 INTRODUZIONE Risolvere problemi e inventare soluzioni sono attività quotidiane. Più soluzioni troviamo, più impariamo a trovarne, sia perché ci rendiamo conto di come funziona, sia perché impariamo a generalizzare tipologie di problemi, ma anche e forse soprattutto diventiamo più esperti nel PROBLEMA DI COME SI RISOLVONO I PROBLEMI. INTRODUZIONE Gli esseri umani possono essere esperti naturali di problem solving. MA ACCADE CHE… alcuni problemi sono molto complessi alcune esperienze precedenti ci hanno condotto a formulare pregiudizi che ci ostacolano nella soluzione di alcuni tipi di problemi aspetti legati ai rapporti tra le persone possono ostacolare la ricerca e l’esecuzione di strategie risolutive, dando vita ad atteggiamenti negativi, disfattisti, distruttivi. altre volte siamo troppo emotivamente coinvolti in un problema che non riusciamo a distinguere il nostro disagio dal problema vero.
  • 3. 08/03/2010 3 Problemi, ostacoli, obiettivi e soluzioni AVERE UN PROBLEMA È AUTOEVIDENTE Ma un problema non coincide con le sue conseguenze emotive, definire un problema in funzione del disagio sperimentato non aiuta a capire in cosa consiste il problema stesso e come lo si possa affrontare. Dobbiamo capire cosa c’è dietro il disagio, quali sono la struttura ed il significato della difficoltà che stiamo incontrando. Problemi, ostacoli, obiettivi e soluzioni Es. mano sinistra Un problema esiste quando c’è un ostacolo al raggiungimento di un obiettivo. Nel nostro esempio problema, ostacolo e soluzione sono tutti nella mano sinistra. Es montagna In questo esempio non si è tenuto conto di quale era effettivamente il problema vero e proprio e si è provveduto a trovare una soluzione senza rimuovere l’ostacolo. Quindi quando c’è un problema c’è sempre un ostacolo, ma un problema non coincide con l’ostacolo ed una soluzione non coincide sempre con il rimuovere l’ostacolo.
  • 4. 08/03/2010 4 Problemi, ostacoli, obiettivi e soluzioni IL PROBLEMA NON… - È l’ostacolo - È il disagio - Il disagio è il segnale della presenza di un problema, ma non è il problema stesso es. depressione, ansia. Può comunque essere un ostacolo al raggiungimento di obiettivi. Gli ostacoli emotivi non possono essere eliminati puramente e semplicemente. Vanno capiti e gestiti, è necessario un cambiamento. Problemi, ostacoli, obiettivi e soluzioni Quindi quando ci rendiamo conto di essere davanti ad un problema, siamo nella necessità di cambiare qualcosa nel nostro modo di vedere, sentire e capire le cose ed il nostro comportamento, SE VOGLIAMO RAGGIUNGERE I NOSTRI OBIETTIVI. Quando abbiamo un problema, la prima cosa da fare è dunque DEFINIRE I NOSTRI OBIETTIVI.
  • 5. 08/03/2010 5 Cosa è un PROBLEMA?? Il termine PROBLEMA viene dal greco pro-ballo, che significa gettare in avanti. Spingere in avanti lo sguardo, il pensiero, l’immaginazione, il ragionamento. E’ una questione da risolvere partendo da elementi noti mediante il ragionamento. L'etimologia di problema ci porta a qualcosa che si spinge in avanti, verso una visione futura. Proiettare se stessi e la propria immaginazione verso altri tempi, altri luoghi, altre situazioni. Il problema viene da una proiezione nel futuro e dal peso del passato (poiché le cose sono andate in un certo modo, vorrei che andassero in un altro modo). Il problema nasce da uno stato di ansia, da una condizione di disagio, dalla percezione di una carenza. Cosa è un PROBLEMA??
  • 6. 08/03/2010 6 OBIETTIVO: è uno stato al quale consapevolmente aspiriamo, a partire dal nostro stato attuale PROBLEMA: è una condizione in cui ciò che stiamo facendo, o le nostre azioni abituali, o le nostre conoscenze non sono sufficienti per raggiungere i nostri obiettivi; da ciò risulta uno stato di disagio e l’identificazione di ostacoli sul nostro cammino. Un problema è un implicito invito al cambiamento. Definizioni fondamentali OSTACOLO: è l’insieme degli impedimenti a procedere come di consueto o secondo le nostre conoscenze ed esperienze in direzione di un obiettivo SOLUZIONE: è l’insieme dei cambiamenti nel nostro stato mentale e nei nostri comportamenti che ci consento di raggiungere il nostro obiettivo. Non sempre le soluzioni coincidono con la rimozione di ostacoli. Definizioni fondamentali
  • 7. 08/03/2010 7 Esempio di problema Sotto un ponte passano nuotando due anatre davanti a due anatre, due anatre dietro a due anatre e due anatre in mezzo. Quante anatre ci sono in tutto? Soluzioni possibili La risposta spontanea al problema 1 è, nella maggior parte dei casi, 6 anatre disposte nel seguente modo:
  • 8. 08/03/2010 8 Soluzioni possibili Una seconda soluzione potrebbe essere: 4 anatre nuotano in fila indiana così disposte: Soluzioni possibili Questa soluzione non viene subito in mente perché l’espressione “due” anatre implica un “paio” di anatre e, poiché la parità implica l’uguaglianza, è facile percepire le anatre come equidistanti dall’osservatore. Per le stesse ragioni, ogni posizione spaziale “davanti”, “dietro” e “in mezzo”, viene immaginata a coppie fisse per ciascuna delle tre relazioni, mentre nella soluzione corretta ciascuna delle due anatre centrali fa parte successivamente di coppie differenti.
  • 9. 08/03/2010 9 Soluzioni possibili In realtà entrambe le soluzioni, 6 o 4 anatre, sono corrette perché il problema non richiedeva il numero minimo di anatre affinché le premesse risultino valide, perciò può ritenersi corretta la risposta che prevede 5 o 7 o 8 anatre o anche un numero maggiore. Qualcuno obietterà che, per un’ovvia ragione di economia, il numero minimo di anatre era sottinteso nell’impostazione del problema. Tuttavia è possibile ristrutturare e quindi risolvere i problemi azzerando qualsiasi vincolo non esplicito. Esempi di problemi Che cosa vedete nella figura?
  • 10. 08/03/2010 10 Soluzioni possibili Nel disegno, dal titolo “La giovane e la suocera” pubblicato nel 1915 dal caricaturista W. E. Hill è possibile vedere sia una donna giovane che una vecchia. Si tratta di una figura ambivalente dove il naso della vecchia può essere interpretato come il mento della giovane. E’ una figura soggetta ad improvvisa riorganizzazione percettiva. E’ interessante notare il graduale passaggio da un’immagine all’altra, da un ordine ad un altro ordine. Con un esercizio di alcuni minuti è possibile padroneggiare le immagini. Dapprima individuando i segni che permettono di ristrutturare la figura, fino a vedere ciò che la volontà decide di vedere. Infine è possibile vedere simultaneamente le due figure e far convivere i due ordini, ma appena ci distraiamo uno tenderà a prevalere sull’altro. Come se alla nostra mente fosse chiesto un impegno eccessivo per stare su più ordini ed una convenienza ergonomica ci portasse a scartare un ordine in favore di un altro. Risolvere problemi, molte volte, significa saper vedere i diversi aspetti di una stessa cosa Esempi di problemi A quanto ammonta la somma della serie dei numeri interi da 1 a 10?
  • 11. 08/03/2010 11 Soluzioni possibili Il risultato è 55. Questo problema, assegnato in una classe della scuola primaria, è diventato famoso perché fu risolto brillantemente dal piccolo Gauss. Karl F. Gauss, destinato a diventare il più grande matematico dell’Ottocento, consegnò il compito per primo inventando una nuova procedura. Egli anziché sommare tradizionalmente i termini consecutivi, come fecero i suoi compagni, i quali utilizzarono la seguente struttura tradizionale: Soluzioni possibili 1 + 2 + 3 + 4 + ............................................... 3 + 3 6 + 4 10 + ... pensò di riorganizzare i dati del problema nel seguente modo: 1 + 2 + 3 + 4 + 5 + 6 + 7 + 8 + 9 + 10 Individuò così 5 coppie di termini uguali ottenute sommando tra loro gli estremi (10+1; 9+2; 8+3 ...). Infine moltiplicando 5 per 11 ottenne velocemente il risultato. Anche in questo caso la nuova soluzione è nata dalla ristrutturazione del problema. La capacità di vedere gli stessi dati, correlati in modo diverso, ha permesso una più efficace soluzione del problema.
  • 12. 08/03/2010 12 Riflessione Ciascuno dei tre problemi precedenti, il primo di natura verbale, il secondo figurale ed il terzo matematico, ha in comune con gli altri la possibilità di essere disposto in due diverse forme. La capacità di riorganizzare i dati e le relazioni tra le informazioni, passando da una visione funzionale all’altra, è l’essenza del problem-solving. Problem solving La Soluzione del problema o come viene piu frequentemente definito Problem solving (dall'inglese), termine che indica l'insieme dei processi per analizzare, affrontare e risolvere positivamente situazioni problematiche; è un'attività del pensiero che un organismo o un dispositivo di intelligenza artificiale mette in atto per raggiungere una condizione desiderata a partire da una condizione data
  • 14. 08/03/2010 14 Processo di Problem Solving Identificare il problema/obiettivo Generare soluzioni Valutare, Scegliere, Pianificare Mettere in pratica
  • 15. 08/03/2010 15 Le 4 fasi sono logicamente consequenziali Può capitare un comportamento casuale che possa generare delle soluzioni (es. traffico), ma è una soluzione a posteriori. Vi sono delle situazioni in cui bisogna invertire il PS (es. crisi coniugale): si risale dalle soluzioni ai propri obiettivi. Si chiama Decision Making Il PS non è un processo interamente razionale e lineare. Processo di Problem Solving Lo scopo del PS è quello di imparare a ottimizzare e ad integrare le nostre risorse, sia quelle realistico- critiche, sia quelle creative, correggendo alcuni errori di impostazione o imparando a sbrogliare alcuni atteggiamenti confusi che ci impediscono di trovare delle soluzioni ad alcuni nostri problemi. Imparare ad utilizzare un metodo per risolvere i problemi serve soprattutto a capire quali siano gli atteggiamenti mentali più efficaci nelle varie fasi di soluzione di un problema. Processo di Problem Solving
  • 16. 08/03/2010 16 Fase I (osservativa) IDENTIFICARE IL PROBLEMA/OBIETTIVO 1. Definire l’obiettivo 2. Analizzare gli ostacoli Serve per conoscere bene la natura del problema e degli obiettivi. Presuppone un atteggiamento osservativo o conoscitivo. Si tratta di ri-conoscere ed accettare i nostri autentici bisogni, i nostri desideri, le nostre esigenze e le nostre paure. Processo di Problem Solving Fase II (creativa) TROVARE LE SOLUZIONI 1. Generare idee (brain storming) 2. Trasformare le idee in soluzioni E’ la più creativa del PS ed il suo scopo è quello di generare soluzioni possibili. Atteggiamento mentale richiesto: libertà di pensiero e abbandono alle proprie visioni, intuizioni, sensazioni ed emozioni. Abbandono di alcune convinzioni. Processo di Problem Solving
  • 17. 08/03/2010 17 Fase III (critico-realistica) VALUTARE E PIANIFICARE 1. Valutare efficacia, fattibilità e conseguenze 2. Scegliere la soluzione 3. Pianificare (chi, cosa, quando, come e con quali risorse) Ha lo scopo di produrre dei veri e propri piani di azione dettagliati. Presuppone un atteggiamento realistico e critico. Quando le idee diventano progetti è importante valutare il loro grado di realismo. Processo di Problem Solving