Davide Luppi, MMG, Carpi (MO)
SWOT giovani: chi ha risposto
SESSO M = 10 F = 7 TOT = 17
ETA' MEDIA 35,9 32,8 34,6
ANNI DI
PROFESSIONE
3 1,4 2,3
SOLO PRACTICE 2 4 6
RETE 0 0 0
GRUPPO 1 0 1
CONTINUITA'
ASSISTENZIALE
4 0 4
FORMAZIONE
SPECIFICA
1 3 4
SOSTITUTO 2 0 2
S: punti di forza
1.Conoscenza e rapporto medico-paziente (9)
2.Autonomia (3)
3.Approccio olistico (2)
4.Altro: Coscienza di un'identità professionale da parte
delle nuove generazioni
Poter fare informazione e prevenzione
Sostegno dei colleghi
Professione difficilmente “rimovibile” se fatta bene
W: punti di debolezza
1.Troppa burocrazia (3)
2.Solitudine/difficoltà a creare gruppi con i
colleghi (3)
3.Mancanza/scarsità tutele previdenziali e
diritti( gravidanza, ferie, malattia) (2)
4. Altro: poca integrazione ospedale-territorio
scarso approfondimento con il paziente su prevenzione e stili di vita
mancanza di formazione post CFSMG
mancanza del lavoro multiprofessionale
dominio del piano politico-sindacale su quello culturale-professionale
disomogeneità organizzativa/scarsa iniziativa “manageriale”...
O: opportunità
1.Autonomia organizzativa/possibilità di
innovazione (4)
2.Lavorare in gruppo/equipe
multiprofessionali/nuove forme associative (4)
3.Sviluppare la prevenzione (2)
4. Altro: educare i pazienti alla scelta consapevole e sostenibile
dei servizi
creatività
ridurre esami inutili
essere preparati a utilizzare la diagnostica di I livello...
T: minacce
1.Privatizzazione del SSN (4)
2.Ulteriore carico burocratico (3)
3.Scarso riconoscimento dell'importanza della
MG da parte del sistema (3)
4.Ingerenza da parte di soggetti esterni sul lavoro
quotidiano/imposizione dall'alto di modelli
organizzativi (2)
5. Altro: non cogliere le sfide della complessità rifiutando la
collaborazione per paura di farsi “soffiare” il lavoro dagli altri
progettazione del futuro della professione sulla base delle
visioni,bisogni e interessi delle vecchie generazioni
S: punti di forza
Medici junior
Conoscenza e rapporto
medico-paziente
Autonomia
Approccio olistico
Medici senior
Relazione col paziente
Autonomia
organizzativa
Professionalità
Guadagno
Libertà
W: punti di debolezza
Medici junior
Troppa burocrazia
Solitudine/difficoltà a
creare gruppi con i
colleghi
Mancanza/scarsità
tutele previdenziali e
diritti( gravidanza,
ferie, malattia)
Medici senior
Burocrazia e carico di
lavoro
Visione società
(immagine)
Mancanza ricambio
generazionale
Disorganizzazione
O: opportunità
Medici junior
Autonomia
organizzativa/
possibilità di
innovazione
Lavorare in
gruppo/equipe
multiprofessionali
Sviluppare la
prevenzione
Medici senior
Ottica di popolazione
Olismo e appropriatezza
Interazione con giovani
medici
Pensionamento
T: minacce
Medici junior
Privatizzazione del SSN
Ulteriore carico
burocratico
Scarso riconoscimento
dell'importanza della
MG da parte del
sistema
Ingerenza da parte di
soggetti esterni sul
lavoro quotidiano
Medici senior
Smantellamento SSN
Perdita di ruolo
Gruppi obbligatori
DDL appropriatezza
Dall'approccio “analitico”
all'approccio “narrativo”
“Dopo anni di full immersion nella professione, e dopo aver conosciuto
tanti protagonisti passati e presenti di questa bellissima professione, mi
sono reso conto che essa è anche una malata grave, ma recuperabile se, a
breve, si cambierà rotta rispetto a quanto è stato fatto finora.”
“Non è possibile qui fare un'analisi approfondita di ciò che non va e di
come dovrebbe andare. Mi limiterò a dire che, a mio parere, per la MG
italiana è necessario un forte cambiamento culturale che passi
attraverso una presa di coscienza di tutti i MMG di oggi e di domani,
fondato sulla nascita di un'accademia italiana della MG (universitaria o
non), sulla riorganizzazione della formazione in MG partendo da ciò che
di buono è stato fatto negli ultimi decenni, sul superamento della
frammentazione della professione - attualmente divisa in quasi 20
gruppi tra sindacati e società scientifiche -, sull'integrazione reale del
MMG all'interno delle Cure Primarie in un ottica multiprofessionale, sul
dialogo vero con tutti gli altri protagonisti del SSN e, in particolare, con
i colleghi ospedalieri.”
“Non credo che la MG Italiana debba essere rifondata, credo debba essere
proprio rianimata e alla svelta perché l'arresto cardiaco comincia ad
essere piuttosto protratto. I rianimatori non possono essere i vecchi
(alcuni di loro al più hanno tenuto acceso il lumicino) ma devono essere i
giovani.
Dobbiamo fare scelte coraggiose: formazione “targettizzata” su una job
description molto ben definita, mirata allo sviluppo professionale
continuo, in una logica di accreditamento e riaccreditamento. Dobbiamo
partire da noi stessi: dobbiamo essere noi a "formaci a formare" e
formarci tra di noi.”
“Dobbiamo farlo guardando all'Europa e alle dinamiche intorno a noi,
coinvolgendo gli interlocutori più appropriati anche nel mondo
dell'impresa (ma non farmaceutica, perché dobbiamo stare ben lontani
dagli errori già commessi prima di noi)”
“La MG italiana è piuttosto frammentata, sopravvive sui “residui” lasciati
dalle esperienze precedenti (da quella mutualistica, in particolare). Con la
scomparsa del medico condotto è scomparso anche il nostro sapere
“generale”. Mentre in altri Stati si è cercato di salvaguardarlo (ad es.
Inghilterra, Portogallo, Paesi nordici, etc.), da noi la creazione dei moderni
ospedali e la frammentazione delle specializzazioni ha portato ad un grave
depauperamento delle nostre conoscenze ed abilità Hanno ragione gli
specialisti a definirci dei passacarte. In Italia l’esame obiettivo di alcune
parti è oggigiorno di competenza strettamente specialistica. Alcuni
colleghi si rifiutano addirittura di eseguire un’esplorazione rettale per
paura di una denuncia. Non parliamo poi delle diagnosi ritardate perché
non visitiamo più alcune parti definite “intime”. Ma anche la diagnosi di
una patologia addominale sfugge spesso alle nostre capacità: i tempi di
una visita sono ridotti all’osso e in quei tempi dobbiamo pure compilare
ricette, preparare certificati, scrivere qualcosa sul pc. Hanno ridotto le
nostre mansioni come medici ed hanno implementato quelle burocratiche:
ora ci obbligano a compilare anche il modello 730 dei pazienti!”
Oggi vedo comunque possibilità di grande sviluppo per la MG
considerando il fatto che, per forza di cose:
a) i ritmi dell'ospedale con il continuo accavallarsi di specialisti diversi per
le visite ambulatoriali, creano spesso discontinuità delle cure percepite
sia dal MMG che dal paziente
b)la forte specializzazione ospedaliera non permette più come una volta
allo specialista di di avere un quadro globale del paziente che invece ha
il MMG.
c) Sia per colpa della crisi economica nel macro e sia per una maggiore
consapevolezza del MMG (grazie al corso MMG) nel micro, osservo un
ritorno di un recupero delle competenze della MG, di un condiviso
metodo di relazione col paziente,anamnesi ed esame obiettivo che
stavamo per abbandonare perchè troppo impauriti dalla medicina
difensiva.
Soprattutto c'è una grande volontà ora di lavorare in team , anche con
meno pazienti, volontà di qualità del lavoro ed interazione con gli
infermieri, con l'ospedale che rimane comunque una risorsa e non un
antagonista della MG. Per ottenere questo basta volerlo, partire da se
stessi e cercare di cambiare le piccole cose intorno a noi.”
“...qui secondo me sta un'altra delle sfide che la nostra generazione
dovrebbe raccogliere per rianimare la MG, cioè la questione del
management e dell'organizzazione (ricordo che il management rientra tra
le competenze delle definizione wonca): se non saremo in grado di gestire
la riorganizzazione delle cure primarie con iniziative proprie della MG, sarà
inevitabile che vengano calati dall'alto modelli organizzativi che
rischieranno di "tradire" il senso vero dell'assistenza primaria, perché
decisi da gente che non ne ha mai veramente capito la complessità e
specificità.”
“Inoltre credo che sia importante che la nuova generazione di MMG
cominci ad occuparsi direttamente di didattica per raccogliere quanto di
buono è stato fatto, seppur da una parte minoritaria dei vecchi MMG, e
andare oltre, guardando all'Europa. La distanza tra quanto si fa
mediamente nel tirocinio pratico a livello dei corsi di formazione in Italia e
le altre realtà europee è abissale e va colmata al più presto per non restare
indietro, mentre sul versante della formazione continua sono convinto si
dovrà spingere molto in futuro sulla formazione multidisciplinare: per
lavorare bene in equipe multiprofessionali bisogna formarsi insieme, non
c'è storia, superando tutte le residuali contrapposizioni ideologiche che
ancora cristallizzano la realtà attuale.”
“Purtroppo o per fortuna capitiamo in questo momento storico, passati
paternalismo, medici della mutua etc, la figura professionale che andremo
a rappresentare è svilita, peraltro non solo per scelta politica, ma anche
per connivenza di categoria.”
...Il sistema è anacronistico e demenziale, la pletora di colleghi senior
scarsamente (o nulla) motivata, i giovani in media (parlo della mia
esperienza) poco motivati, abulici, pavidi, indolenti e paraculo. Si
muovono in massa e si prostituiscono per pochi spiccioli, se non ci
sono piccioli ignavia totale. Paura fottuta di qualsiasi cambiamento e di
fantomatiche ritorsioni. Non hanno idea di quali siano le regole del
gioco, professano bovinamente la quota capitaria, e, cosa forse più
grave, nessuno ha idea di quali siano le competenze del medico di
famiglia...
D'altro canto salvo sporadici tentativi, non c'è mai stato l'intento di
definirle, né il potere politico per farlo. Categoria di ignavi, che prima o
poi pagheranno il contrappasso (il 730 dei pazienti mi sembra un
discreto inizio, verso le malebolge) ...Dobbiamo definire nel nostro
interesse e alla luce dello spirito europeo che ci contraddistingue, le
competenze e la job description della MG. Se vogliamo sopravvivere
dobbiamo delimitare il nostro smisurato orticello. In Sardegna c'è su
"connotu" nella proprietà terriera, ovvero il confine riconosciuto dagli
anziani confinanti, senza necessità di recintare l'appezzamento. Gli
anziani muoiono, le nuove generazioni non rispettano su connotu, ci
sono dispute...vedrei meglio dei bei muretti a secco, competenze nero
su bianco, un mansionario...”
“Penso che la MG possa e debba essere migliorata, specialmente dal
punto di vista burocratico/organizzativo, ma sono abbastanza ottimista: se
escludiamo Torino città, stanno sorgendo alcune Medicine di Gruppo
complesse (i Centri d'assistenza Primaria) che includono specialisti e
possono eseguire alcuni semplici esami come gli ECG in accesso diretto.
Se devo fare il confronto diretto con l'ottima practice di Londra che ho
visitato, pur notando una notevole differenza “estetica” (edifici e
ambulatori più nuovi, call center telefonico, segretarie ipersorridenti etc),
non ho visto una grossa differenza nella soddisfazione dei pazienti, che
ritengo uno degli indicatori più importanti per valutare un sistema
sanitario nel suo complesso.
...Quindi, per concludere, penso che ci siano notevoli opportunità da
cogliere, a partire dal ricambio generazionale dei prossimi 10 anni, per
avere una MG moderna, al passo con i tempi ed europea.”
Il punto di vista dei medici "under…" (Davide Luppi)

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  • 1. Davide Luppi, MMG, Carpi (MO)
  • 2. SWOT giovani: chi ha risposto SESSO M = 10 F = 7 TOT = 17 ETA' MEDIA 35,9 32,8 34,6 ANNI DI PROFESSIONE 3 1,4 2,3 SOLO PRACTICE 2 4 6 RETE 0 0 0 GRUPPO 1 0 1 CONTINUITA' ASSISTENZIALE 4 0 4 FORMAZIONE SPECIFICA 1 3 4 SOSTITUTO 2 0 2
  • 3. S: punti di forza 1.Conoscenza e rapporto medico-paziente (9) 2.Autonomia (3) 3.Approccio olistico (2) 4.Altro: Coscienza di un'identità professionale da parte delle nuove generazioni Poter fare informazione e prevenzione Sostegno dei colleghi Professione difficilmente “rimovibile” se fatta bene
  • 4. W: punti di debolezza 1.Troppa burocrazia (3) 2.Solitudine/difficoltà a creare gruppi con i colleghi (3) 3.Mancanza/scarsità tutele previdenziali e diritti( gravidanza, ferie, malattia) (2) 4. Altro: poca integrazione ospedale-territorio scarso approfondimento con il paziente su prevenzione e stili di vita mancanza di formazione post CFSMG mancanza del lavoro multiprofessionale dominio del piano politico-sindacale su quello culturale-professionale disomogeneità organizzativa/scarsa iniziativa “manageriale”...
  • 5. O: opportunità 1.Autonomia organizzativa/possibilità di innovazione (4) 2.Lavorare in gruppo/equipe multiprofessionali/nuove forme associative (4) 3.Sviluppare la prevenzione (2) 4. Altro: educare i pazienti alla scelta consapevole e sostenibile dei servizi creatività ridurre esami inutili essere preparati a utilizzare la diagnostica di I livello...
  • 6. T: minacce 1.Privatizzazione del SSN (4) 2.Ulteriore carico burocratico (3) 3.Scarso riconoscimento dell'importanza della MG da parte del sistema (3) 4.Ingerenza da parte di soggetti esterni sul lavoro quotidiano/imposizione dall'alto di modelli organizzativi (2) 5. Altro: non cogliere le sfide della complessità rifiutando la collaborazione per paura di farsi “soffiare” il lavoro dagli altri progettazione del futuro della professione sulla base delle visioni,bisogni e interessi delle vecchie generazioni
  • 7. S: punti di forza Medici junior Conoscenza e rapporto medico-paziente Autonomia Approccio olistico Medici senior Relazione col paziente Autonomia organizzativa Professionalità Guadagno Libertà
  • 8. W: punti di debolezza Medici junior Troppa burocrazia Solitudine/difficoltà a creare gruppi con i colleghi Mancanza/scarsità tutele previdenziali e diritti( gravidanza, ferie, malattia) Medici senior Burocrazia e carico di lavoro Visione società (immagine) Mancanza ricambio generazionale Disorganizzazione
  • 9. O: opportunità Medici junior Autonomia organizzativa/ possibilità di innovazione Lavorare in gruppo/equipe multiprofessionali Sviluppare la prevenzione Medici senior Ottica di popolazione Olismo e appropriatezza Interazione con giovani medici Pensionamento
  • 10. T: minacce Medici junior Privatizzazione del SSN Ulteriore carico burocratico Scarso riconoscimento dell'importanza della MG da parte del sistema Ingerenza da parte di soggetti esterni sul lavoro quotidiano Medici senior Smantellamento SSN Perdita di ruolo Gruppi obbligatori DDL appropriatezza
  • 12. “Dopo anni di full immersion nella professione, e dopo aver conosciuto tanti protagonisti passati e presenti di questa bellissima professione, mi sono reso conto che essa è anche una malata grave, ma recuperabile se, a breve, si cambierà rotta rispetto a quanto è stato fatto finora.” “Non è possibile qui fare un'analisi approfondita di ciò che non va e di come dovrebbe andare. Mi limiterò a dire che, a mio parere, per la MG italiana è necessario un forte cambiamento culturale che passi attraverso una presa di coscienza di tutti i MMG di oggi e di domani, fondato sulla nascita di un'accademia italiana della MG (universitaria o non), sulla riorganizzazione della formazione in MG partendo da ciò che di buono è stato fatto negli ultimi decenni, sul superamento della frammentazione della professione - attualmente divisa in quasi 20 gruppi tra sindacati e società scientifiche -, sull'integrazione reale del MMG all'interno delle Cure Primarie in un ottica multiprofessionale, sul dialogo vero con tutti gli altri protagonisti del SSN e, in particolare, con i colleghi ospedalieri.”
  • 13. “Non credo che la MG Italiana debba essere rifondata, credo debba essere proprio rianimata e alla svelta perché l'arresto cardiaco comincia ad essere piuttosto protratto. I rianimatori non possono essere i vecchi (alcuni di loro al più hanno tenuto acceso il lumicino) ma devono essere i giovani. Dobbiamo fare scelte coraggiose: formazione “targettizzata” su una job description molto ben definita, mirata allo sviluppo professionale continuo, in una logica di accreditamento e riaccreditamento. Dobbiamo partire da noi stessi: dobbiamo essere noi a "formaci a formare" e formarci tra di noi.” “Dobbiamo farlo guardando all'Europa e alle dinamiche intorno a noi, coinvolgendo gli interlocutori più appropriati anche nel mondo dell'impresa (ma non farmaceutica, perché dobbiamo stare ben lontani dagli errori già commessi prima di noi)”
  • 14. “La MG italiana è piuttosto frammentata, sopravvive sui “residui” lasciati dalle esperienze precedenti (da quella mutualistica, in particolare). Con la scomparsa del medico condotto è scomparso anche il nostro sapere “generale”. Mentre in altri Stati si è cercato di salvaguardarlo (ad es. Inghilterra, Portogallo, Paesi nordici, etc.), da noi la creazione dei moderni ospedali e la frammentazione delle specializzazioni ha portato ad un grave depauperamento delle nostre conoscenze ed abilità Hanno ragione gli specialisti a definirci dei passacarte. In Italia l’esame obiettivo di alcune parti è oggigiorno di competenza strettamente specialistica. Alcuni colleghi si rifiutano addirittura di eseguire un’esplorazione rettale per paura di una denuncia. Non parliamo poi delle diagnosi ritardate perché non visitiamo più alcune parti definite “intime”. Ma anche la diagnosi di una patologia addominale sfugge spesso alle nostre capacità: i tempi di una visita sono ridotti all’osso e in quei tempi dobbiamo pure compilare ricette, preparare certificati, scrivere qualcosa sul pc. Hanno ridotto le nostre mansioni come medici ed hanno implementato quelle burocratiche: ora ci obbligano a compilare anche il modello 730 dei pazienti!”
  • 15. Oggi vedo comunque possibilità di grande sviluppo per la MG considerando il fatto che, per forza di cose: a) i ritmi dell'ospedale con il continuo accavallarsi di specialisti diversi per le visite ambulatoriali, creano spesso discontinuità delle cure percepite sia dal MMG che dal paziente b)la forte specializzazione ospedaliera non permette più come una volta allo specialista di di avere un quadro globale del paziente che invece ha il MMG. c) Sia per colpa della crisi economica nel macro e sia per una maggiore consapevolezza del MMG (grazie al corso MMG) nel micro, osservo un ritorno di un recupero delle competenze della MG, di un condiviso metodo di relazione col paziente,anamnesi ed esame obiettivo che stavamo per abbandonare perchè troppo impauriti dalla medicina difensiva. Soprattutto c'è una grande volontà ora di lavorare in team , anche con meno pazienti, volontà di qualità del lavoro ed interazione con gli infermieri, con l'ospedale che rimane comunque una risorsa e non un antagonista della MG. Per ottenere questo basta volerlo, partire da se stessi e cercare di cambiare le piccole cose intorno a noi.”
  • 16. “...qui secondo me sta un'altra delle sfide che la nostra generazione dovrebbe raccogliere per rianimare la MG, cioè la questione del management e dell'organizzazione (ricordo che il management rientra tra le competenze delle definizione wonca): se non saremo in grado di gestire la riorganizzazione delle cure primarie con iniziative proprie della MG, sarà inevitabile che vengano calati dall'alto modelli organizzativi che rischieranno di "tradire" il senso vero dell'assistenza primaria, perché decisi da gente che non ne ha mai veramente capito la complessità e specificità.” “Inoltre credo che sia importante che la nuova generazione di MMG cominci ad occuparsi direttamente di didattica per raccogliere quanto di buono è stato fatto, seppur da una parte minoritaria dei vecchi MMG, e andare oltre, guardando all'Europa. La distanza tra quanto si fa mediamente nel tirocinio pratico a livello dei corsi di formazione in Italia e le altre realtà europee è abissale e va colmata al più presto per non restare indietro, mentre sul versante della formazione continua sono convinto si dovrà spingere molto in futuro sulla formazione multidisciplinare: per lavorare bene in equipe multiprofessionali bisogna formarsi insieme, non c'è storia, superando tutte le residuali contrapposizioni ideologiche che ancora cristallizzano la realtà attuale.”
  • 17. “Purtroppo o per fortuna capitiamo in questo momento storico, passati paternalismo, medici della mutua etc, la figura professionale che andremo a rappresentare è svilita, peraltro non solo per scelta politica, ma anche per connivenza di categoria.” ...Il sistema è anacronistico e demenziale, la pletora di colleghi senior scarsamente (o nulla) motivata, i giovani in media (parlo della mia esperienza) poco motivati, abulici, pavidi, indolenti e paraculo. Si muovono in massa e si prostituiscono per pochi spiccioli, se non ci sono piccioli ignavia totale. Paura fottuta di qualsiasi cambiamento e di fantomatiche ritorsioni. Non hanno idea di quali siano le regole del gioco, professano bovinamente la quota capitaria, e, cosa forse più grave, nessuno ha idea di quali siano le competenze del medico di famiglia... D'altro canto salvo sporadici tentativi, non c'è mai stato l'intento di definirle, né il potere politico per farlo. Categoria di ignavi, che prima o poi pagheranno il contrappasso (il 730 dei pazienti mi sembra un discreto inizio, verso le malebolge) ...Dobbiamo definire nel nostro interesse e alla luce dello spirito europeo che ci contraddistingue, le competenze e la job description della MG. Se vogliamo sopravvivere dobbiamo delimitare il nostro smisurato orticello. In Sardegna c'è su "connotu" nella proprietà terriera, ovvero il confine riconosciuto dagli anziani confinanti, senza necessità di recintare l'appezzamento. Gli anziani muoiono, le nuove generazioni non rispettano su connotu, ci sono dispute...vedrei meglio dei bei muretti a secco, competenze nero su bianco, un mansionario...”
  • 18. “Penso che la MG possa e debba essere migliorata, specialmente dal punto di vista burocratico/organizzativo, ma sono abbastanza ottimista: se escludiamo Torino città, stanno sorgendo alcune Medicine di Gruppo complesse (i Centri d'assistenza Primaria) che includono specialisti e possono eseguire alcuni semplici esami come gli ECG in accesso diretto. Se devo fare il confronto diretto con l'ottima practice di Londra che ho visitato, pur notando una notevole differenza “estetica” (edifici e ambulatori più nuovi, call center telefonico, segretarie ipersorridenti etc), non ho visto una grossa differenza nella soddisfazione dei pazienti, che ritengo uno degli indicatori più importanti per valutare un sistema sanitario nel suo complesso. ...Quindi, per concludere, penso che ci siano notevoli opportunità da cogliere, a partire dal ricambio generazionale dei prossimi 10 anni, per avere una MG moderna, al passo con i tempi ed europea.”